La gravidanza costituisce un passaggio maturativo essenziale, ed ha in se tutte le caratteristiche di rischio/opportunità, di un evento pieno di gioia, che comporta anche tutta una serie di pesanti prove che la donna si trova di colpo a dover affrontare. Non è solo la neomamma a dover affrontare la gravidanza come una prova, tant’è, che il diventare genitori rappresenta la più grande crisi transizionale della coppia. Ai fattori psichici, poi, vanno aggiunti i fattori biologici, legati non solo allo stress del parto ma soprattutto alle imponenti variazioni ormonali associate alla fine della gravidanza ed alla nascita del bambino.
Oltre ai fattori biologici, concorrono al manifestarsi della stessa molte altre cause, quali per esempio, eventi di vita stressanti occorsi nell’ultimo anno, difficoltà familiari o di coppia, isolamento sociale, fattori di personalità tra cui un forte bisogno d’ordine e di controllo, l’umore durante la gravidanza, temperamento e salute del bambino, aspettative sociali legate alle “gioie” della maternità.
Nella depressione post partum, si osservano molti sintomi: irritabilità, confusione, ansia, attacchi di panico, perdita d’interesse, disturbi del sonno, dell’appetito tristezza, senso di colpa. Questi sintomi, hanno una rilevanza particolare, non solo perché ostacolano il recupero della madre, ma anche perché possono compromettere il benessere del bambino. E’ importante ricordare che una depressione post-partum non curata tende a cronicizzare, che la depressione della madre riduce le possibilità di sviluppare una buona sintonia col bambino, cosa che aumenta il disagio e complica la risoluzione del quadro. La gravità può variare da episodi di depressione minore, spesso non diagnosticati, perché il funzionamento della madre è apparentemente buono, fino a episodi di grave depressione maggiore. La depressione post partum si differenzia dal baby blues per una maggiore gravità e durata dei sintomi e differisce dalla psicosi post partum per la quale è spesso necessario oltre che un immediato intervento psichiatrico, un ricovero ospedaliero.
Il nuovo ruolo viene spesso rappresentato in maniera irrealistica: le neomamme, vengono rappresentate in maniera idilliaca, sempre sorridenti, mai stanche, perfettamente truccate con in braccio bambini serenissimi e sorridentissimi…le loro case brillano!
Le madri che hanno aspettative di questo tipo, si sentono spesso fallite nell’affrontare i problemi e nel far fronte alla situazione reale.
Alcuni falsi miti possono generare frustrazione e predisporre al disagio psicologico:
– Mamma è perfezione, è ovvio che nessuno sia perfetto e comunque anche gli errori sono ammessi. Anche non provare, inizialmente, un eccezionale trasporto per il neonato, è normale. L’affetto cresce con la confidenza, e questo non significa non essere una buona madre.
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