Ciascuno di noi ha sicuramente fatto l’esperienza della “depressione”. La depressione è una reazione normale a perdite dolorose come, per esempio, l’improvvisa morte di un caro o la perdita della persona amata, problemi di salute, e, di questi tempi, è piuttosto frequente, purtroppo, la perdita del lavoro…
La tristezza, è una emozione umana, ed è perfettamente normale attraversare dei momenti di sconforto in relazione a determinati eventi. Tuttavia, esistono delle persone la cui reazione o la cui tendenza alla depressione, risulta essere disarmonica. Queste persone cadono in un abisso di disperazione, apparentemente, senza alcuna ragione; tra l’immagine di sè dalla persona depressa, ed i fatti obiettivi, esiste un invalicabile scoglio e le persone che versano in questa condizione, non si lasciano convincere facilmente dall’evidenza né dalla logica.
Questa condizione emotiva ed emozionale che oggi chiamiamo depressione, è stata descritta da molti scrittori col nome di “melanconia”, con la quale si sottolineavano i turbamenti dell’umore, il comportamento auto degradante, il desiderio di morte, ed altri sintomi fisici e vegetativi quali per esempio l’agitazione, l’insonnia o l’inappetenza. L’anedonia, (i depressi si sentono indifferenti a tutto), rappresenta in genere una caratteristica tipica o sintomo patognomico della depressione. Negli ultimi anni, è diventata consuetudine considerare questa condizione come un disturbo affettivo o disturbo dell’umore, ma, è bene tenere presente, che, in molti casi, non si individua alcuna anomalia nell’umore della persona. La depressione, può essere mascherata ed il depresso non si rende conto di essere tale, il corpo esprime un disagio che la mente non riesce a percepire, classici sintomi sono, per esempio, mal di schiena, insonnia, stanchezza eccessiva, stitichezza, dolori muscolari.
Col termine depressione gli psicologi indicano una patologia contraddistinta da sintomi specifici, in grado di compromettere la capacità di una persona di affrontare la vita. Alcune di queste persone percepiscono il loro stato in maniera così totalizzante da non riuscire più a far fronte ad alcuna necessità della vita: non hanno contatti sociali, non riescono a mantenere un lavoro o un livello d’igiene decoroso.
Un’altra caratteristica della depressione è sicuramente la sua ciclicità o periodicità, un episodio depressivo può presentarsi e risolversi spontaneamente senza l’aiuto di alcun trattamento ma può capitare, anche a distanza di anni, che si rimanifesti. La ricorrenza, cioè la tendenza a ripresentarsi regolarmente, è da sempre, una caratteristica dei disturbi dell’umore. La maggior parte delle persone che si rivolgono a uno specialista ha già sofferto di episodi depressivi minori, di breve durata e che si sono risolti spontaneamente.
I disturbi dati dalla depressione costringono l’individuo a vedere se stesso, il proprio mondo e il proprio futuro in chiave negativa. Le persone depresse interpretano in maniera selettiva ed impropria i fatti e le esperienze, vedono la vita costellata di ostacoli e situazioni traumatiche che li sminuiscono, si considerano inadeguati, tendono ad attribuirsi le esperienze spiacevoli, come fossero conseguenza di un proprio difetto fisico o umorale o mentale. La reazione del depresso si basa su una interpretazione erronea dei dati disponibili e non su dati sbagliati, dal momento che la persona si aspetta un esito negativo su qualsiasi fronte, egli è privo di qualsiasi stimolo per fare qualsiasi cosa.
La depressione è la manifestazione di un equilibrio che viene alterato, la causa di questa alterazione non è però unica ma dipende da svariati fattori, essendo causata da molteplici variabili, non c’è un solo modo per affrontarla ma è possibile, anzi auspicabile, un approccio integrato che comprenda ogni aspetto medico, clinico e psicologico e richiede una collaborazione tra diversi specialisti ed anche di supporto sociale (familiari, amici).