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Feb 10, 2016 - coppia    Commenti disabilitati su Gaslighting

Gaslighting

images (18)Esiste una violenza infida, fatta di silenzi alternati a parole pungenti. E’ una forma d’abuso antica, perpetrata in modo particolare tra le “serene” mura domestiche, che lascia profonde ferite psicologiche.

Il gaslighting è la più subdola tra le violenze psicologiche, è un comportamento altamentecervello scopa manipolatorio, una sorta di truffa psicologica che rientra nel processo di lavaggio del cervello (brainwashing), che alcuni uomini usano per logorare le energie mentali e fisiche delle loro partner/vittime.

Il termine è stato mutuato dal titolo di un inquietante film del 1944, Gaslight (in download (13)Italia Angoscia), del regista americano G. Cukor, un film noir in cui il marito, attraverso una manipolazione lucida e costante, conduce la giovane moglie a dubitare delle proprie facoltà mentali, diminuendo e aumentando le luci delle lampade a gas (gaslight, appunto) e attribuendo i fenomeni ad allucinazioni della stessa, che si convincerà così di essere davvero malata di mente.

Da qui il gaslighting, assume la connotazione di comportamento manipolatorio messo in atto con l’obiettivo di far dubitare la vittima di se stessa, confonderla, attaccare la sua sicurezza, la sua autostima per controllarla e renderla dipendente.

Esempi di cattiverie, violenza psicologica:download (12)

Scusatela, è deficiente!

Non ne fai una giusta!

Le tue amiche sono come te, mediocri e loffie!

Ma cosa ti sei messa!

Se ti lascio rimarrai sola per tutta la vita!

Tu non sei nessuno!

Stai zitta!

Spaventare con gesti, sguardi e parole,

minacciare di usare violenza,

danneggiare gli oggetti di valore affettivo,

minacciare di suicidarsi o farsi del male,

limitare la libertà,

deridere, disprezzare, isolare…

Messaggi dispregiativi e ammonimenti che feriscono, spesso, pronunciati alla presenza di terzi, il gaslighter , trae appagamento dagli effetti del suo comportamento. spc3b8rgsmc3a5lstegn450Solitamente si fonda su accuse (relative a situazioni inesistenti o banali) che il gaslighter rivolge alla partner per giustificare le proprie azioni sleali o per motivare la rabbia, la frustrazione e la violenza che  agisce nella relazione. E’ una violenza gratuita e persistente che ha la capacità di annullare le capacità di giudizio e autonomia delle persone che ne sono bersaglio.

L’essenza della perversione consiste nel disconoscere i diritti dell’altro, nell’usarlo a proprio piacere, nell’alterare la relazione per ottenerne il controllo.

Sul piano giuridico il gaslighting non è direttamente riconosciuto, ma nelle azioni del gaslighter si giustizia-21rilevano i reati previsti nell’art 570 del c.p. “Violazione degli obblighi di assistenza familiare” e nell’ art 572 del c.p. “Maltrattamenti in famiglia o verso fanciulli”. Il gaslighting, inoltre, potrebbe rientrare nella nozione di atti persecutori così come definiti dall’art. 612 del c.p.

Il trattamento è molto complesso in tutti i casi di violenza psicologica, specie nel gaslighting, proprio PSICOLOGIAstemma_ovrperché la vittima è stata isolata e spogliata delle proprie capacità di giudizio, per cui difficilmente chiederà aiuto e, anzi, tenderà a difendere il ‘carnefice’ da cui è dipendente e a cui, paradossalmente, chiede aiuto. La professionista, dunque, dovrà essere abile a riconoscere i sintomi della violenza psicologica e del gaslighting, studiando non solo la vittima (che probabilmente giungerà per altre difficoltà), ma anche la relazione affettiva nella quale è invischiata, occorrono sensibilità e delicatezza, per non  riconsegnare la donna tra le braccia del suo tormentatore.

Se si desiderano maggiori informazioni, suggerire argomenti da trattare, o una consulenza mirata:

callDr.ssa Carla Piras

3248497238

cpstudio3@virgilio.it

Questo Blog ha come fine quello di favorire la riflessione su temi di natura psicologica. Le informazioni fornite hanno carattere generale e non sono da intendersi come sostitutive di regolare consulenza professionale. Le mail saranno protette dal più stretto riserbo e non verranno pubblicate.

Dic 16, 2015 - coppia    Commenti disabilitati su La “persona sbagliata”

La “persona sbagliata”

83492_Calimero_C_eSt_TrOp_InJuStEUna delle ragioni per le quali ci si innamora della “persona sbagliata” è causata dal fatto che spesso, creiamo l’immagine della persona come vorremmo che fosse e non, come realmente è, in altre parole, amiamo qualcuno in base a ciò che pensiamo, in un dato momento e sulla base di questo, creiamo un insieme di aspettative.

Capita, più spesso di quanto vorremo, che le nostre interpretazioni siano fuori strada: ci innamoriamo della persona che “pensavamo che fosse,”ma non ci preoccupiamo di capire se quella persona realmente esiste o è solo frutto delle nostre creazioni, dei nostri desideri…images (41)

La stessa filosofia viene applicata, quando la relazione finisce, cominciamo con Ricordil’interpretazione dei ricordi, modificandoli, nel momento stesso in cui riaffiorano, e idealizzandoli. Non interagiamo direttamente con “la persona” interagiamo con l’interpretazione che ne abbiamo dato e le nostre interpretazioni sono molto malleabili: le ripeschiamo, apportiamo modifiche, le miglioriamo…images (42)

Ciò, ci porta a dare valore alla mancanza che sentiamo, quando il rapporto termina. Ma quello che ci manca non è la persona, ma il modo in cui ci sentivamo, ci manca cioè, la persona che abbiamo costruito, l’idea che ci eravemo fatti.

Ci piace concentrarci sul modo in cui qualcuno ci ha fatto sentire piuttosto che sul modo in cui ha agito e ci ha trattato. In questo modo, ci orientiamo sulle emozioni piacevoli e permettiamo loro di offuscare tutta la nostra memoria. Quando ricordiamo le esperienze che abbiamo fatto , i sentimenti che abbiamo provato, i ricordi che abbiamo creato … non stiamo pensando tanto alla persona con cui stavamo, ma piuttosto alla persona che eravamo e a come ci sentivamo, quando stavamo con lui/lei.

Fa parte della nostra natura, e la nostra natura, è molto egocentrica, ma non per questo, dobbiamo biasimarci, piuttosto, cerchiamo di abbracciarla, comprenderla e magari controllarla un pò meglio.

Quello che realmente manca, è avere qualcuno, ed è comprensibile, a nessuno piace stare solo, se images (3)non di tanto in tanto… la solitudine dà spazio alla nostra immaginazione e ci fa soffermare su un’interpretazione dei ricordi e non sulla realtà. Peccato però, che in questo modo, ci focalizziamo e ci sfianchiamo emotivamente per persone che non meritano la nostra attenzione e ci impediamo di guardare avanti…

Quindi se ci sembra di sentire la mancanza di qualcuno quando ci sentiamo tristi, o soli o quando gli altri escono in coppia…o perché non possiamo festeggiare S. Valentino, non lasciamoci ingannare, cercare nel proprio passato alla ricerca di qualcuno a cui appoggiarsi impedisce di guardare al futuro…

Se manca qualcuno che costantemente ci ha fatto o trattato male, allora, è necessario fare un passo indietro, prendersi del tempo per cercare di riprendere serenamente contatto con la realtà.foglie-autunno-animate

 

images (40)La via per uscire passa dalla porta. Chissà perché nessuno la prende mai.

(Confucio)

 

 

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Ott 18, 2015 - coppia    Commenti disabilitati su Ma se anche Kermit e Miss Piggy, si sono lasciati…

Ma se anche Kermit e Miss Piggy, si sono lasciati…

 Kermit e Miss Piggy, si sono lasciati

isUltimamente ricevo mail nelle quali, l’argomento primario riguarda il dubbio sulla muppetrelazione con il partner/coniuge/fidanzato… le frasi che ricorrono più spesso sono:

il rapporto con il mio fidanzato/a, non va bene,

sono consapevole che l’unica soluzione sia lasciarlo/a,

non sono innamorato/a ma gli/le voglio bene,

siamo fratellino e sorellina!!!

se fossi certo che non soffrisse, la/lo lascerei,

sto male ma non riesco a farlo, vorrei capire perché,

vorrei capire perché…

Ma come mai le persone di qualunque età, portano avanti relazioni insoddisfacenti arrivando ad una vera e propria crisi? Come si entra nel circolo vizioso dell’amore infelice? La cosa più ovvia, sarebbe quella di chiudere la relazione, ma il solo pensiero di dover dire al partner una cosa del genere spaventa ed è motivo di sofferenze. Allora si preferisce trascinare la relazione, sofferenze e frustrazioni comprese.

Nel trascinare queste situazioni, le preoccupazioni sul futuro e di dover affrontare tutto da soli, sono i principali motivi; in alcune persone il pensiero della solitudine attiva un’emozione di estremo pericolo o di vergogna, in altre un senso di fallimento. Giocano un ruolo importante, l’abitudine e le consuetudini che fanno da ostacolo all’arrivo del nuovo…peccato perché spirito di intraprendenza e di avventura sono le cose che rendono entusiasmante la vita e portano le persone ad evoluzione, riflettiamoci!

Molto attinente, a tal proposito, la frase di F. Volo “solo perché non c’è di meglio… la medaglia d’argento. Conosco un sacco di persone che stanno con la medaglia d’argento, la seconda classificata, piuttosto che star sole.”medaglia d argento

Cercare di comprendere il nostro bisogno d’amore e come esso funziona è fondamentale se vogliamo crearci una vita che risponda ai nostri bisogni e che rifletta la nostra natura migliore.

Ogni essere umano desidera un legame, una relazione appagante, e come esseri umani, siamo programmati per questo. In una relazione d’amore, un legame sicuro e appagante, tra partner, crea un circolo positivo di vicinanza, accudimento e desiderio.

images (25)La fame emotiva, in una coppia, è una realtà molto dolorosa , e quando i nostri bisogni non vengono accolti, quando ci sentiamo emotivamente respinti o non accolti, la “fame”, si fa sentire! Quando le persone si sentono amate sono più vive, più forti, più belle, più libere, ma quando ciò non succede, e i nostri bisogni non vengono ascoltati, ci sentiamo deboli, stanchi e frustrati. La fame emotiva…se l’ascoltiamo, e la usiamo come guida, ci dice esattamente ciò di cui abbiamo bisogno!

In Psicologia, la difficoltà di troncare un rapporto, anche in presenza di problemi, può essere spiegato con il così detto “modello di investimento”, sviluppato dalla socio-psicologa C. Rusbult. Questo modello, spiega cosa motivi gli individui a rimanere in un rapporto, anche se non è soddisfacente. Iniziare una storia seria, significa legarsi ad un partner, limitando la propria libertà in base a tre diversi fattori:

images (38) Soddisfazione:

I partner sviluppano dipendenza e dedizione nei confronti del proprio rapporto quando provano elevati livelli di soddisfazione. E la soddisfazione la provano quando il rapporto gratifica alcuni dei loro bisogni più importanti, quali quello di compagnia, d’intimità, sessualità e di appartenenza.

 images (27)Alternative:

La dipendenza e la dedizione dei partner tende ad aumentare quando ci si convince che le alternative siano meno desiderabili.

images (30) Investimento:

La dipendenza e la dedizione dei partner vengono influenzate da quanto si è investito nel rapporto, in termini di tempo, energia ed altre importanti risorse. Più investiamo, più questi tende a piacerci. I partner che condividono una casa, una famiglia, degli amici, delle proprietà e un reddito hanno compiuto un investimento enorme nel rapporto, rendendolo troppo caro da sacrificare.

Tale modello mette in luce in maniera realistica aspetti che spiegano per quale motivo non riusciamo a mettere fine ad una storia insoddisfacente. Per quanto il livello di appagamento della vita insieme possa essere basso, le barriere mentali costituite dai tre fattori evidenziati (soddisfazione, alternative, investimenti) possono ritardare anche all’infinito la fine di un legame non più soddisfacente. La sensazione di perdere molto (amici, attività comuni, vantaggi, ecc.) o l’assenza di un progetto alternativo, possono condurre in maniera inconscia alla perpetuazione dei problemi e di un amore infelice… peccato perché spirito di intraprendenza e di avventura sono le cose che rendono entusiasmante la vita e portano le persone ad evoluzione!

download (7)

Dopo aver riflettuto attentamente, preso in considerazione la cosa pensandoci bene e dopo aver litigato non poco, abbiamo preso la difficile decisione di terminare il nostro rapporto sentimentale. Continueremo a lavorare insieme (The Muppets, il martedì quest’autunno dalle 8 alle 9 sulla ABC) e in tutti i media conosciuti o che verranno scoperti, in perpetuo, in tutto l’universo. Comunque, le nostre vite personali sono ora distinte e separate, e vedremo altre persone, maiali, rane eccetera. Questo è il nostro unico commento su questa faccenda privata, a meno che non arrivi l’offerta giusta. Grazie per la vostra comprensione.

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Giu 19, 2015 - coppia    Commenti disabilitati su S/LEALTA’? La Famiglia invischiante

S/LEALTA’? La Famiglia invischiante

 

download (1)Quando due persone si sposano o vanno a convivere, costituiscono un nuovo nucleo familiare: la coppia

 

Il compito che i membri della coppia sono chiamati ad assolvere, come figli, è quello di realizzare un nuovo tipo di legame con le famiglie d’origine. Il processo di differenziazione ha origine con la scelta del partner, si consolida nel matrimonio o convivenza e vive un momento decisivo con la nascita dei figli.

La questione del mancato svincolo dalla famiglia d’origine è un argomento molto complesso che inizia nella primissima infanzia e che necessita di un contesto capace di dosare, le necessità di protezione e cura, con quelle di allontanamento  e indipendenza. Un contesto efficace, a tale scopo, è quello che promuove l’esplorazione, e che rassicura, il bambino nelle prime esperienze di separazione.

Un contesto familiare ansioso, caratterizzato da confini rigidi in cui viene veicolato il messaggio che il mondo esterno è pericoloso , che solo la famiglia può offrire un valido supporto, svilupperà quasi certamente, dei tratti di dipendenza e al contempo un vissuto di insicurezza, che diminuiranno le capacità di svincolo a partire dalla fase adolescenziale. Solitamente si tratta di soggetti a cui da sempre sono stati veicolati specifici “mandati familiari”, cioè insieme di compiti, che ogni membro è chiamato a soddisfare, aventi un carattere vincolante, finalizzati ad impedire in modo più o meno consapevole lo svincolo.

La famiglia cosiddettainvischiantenon consente ai propri componenti di esplorare il mondo, attua strategie di controllo, agisce sul senso di colpa. Al figlio a cui non viene concessa la libertà di allontanarsi, di soffrire, sbagliare e cadere, non verrà nemmeno concessa la possibilità di imparare a gestire le frustrazioni, rimediare ai propri errori e a rialzarsi dopo un fallimento.

I genitori che faticano a porre in essere una relazione, capace di promuovere le sue capacità, in futuro saranno, molto probabilmente, incapaci sia di accettare i confini tra il proprio nucleo e quello che il figlio andrà a costituire, che di gestire il vissuto di tradimento che sperimenteranno dopo il suo “abbandono”.images (2)

Il mancato svincolo da essa rappresenta, com’è facilmente intuibile, un importante fattore di rischio per la strutturazione e il mantenimento del rapporto di coppia. L’intensa sofferenza che deriva da una situazione di questo tipo è responsabile talora di separazioni e divorzi. Spesso all’origine della crisi di coppia, vi è l’incapacità di uno o di entrambi, di separarsi dalle rispettive famiglie d’origine. I comportamenti sono inconsciamente motivati dall’obbligo percepito di non poter deludere le aspettative dei genitori e di dover portare a compimento il “mandato familiare.

images (4)E’ facile riconoscere una coppia in cui uno o entrambi, non hanno raggiunto lo svincolo: i genitori si intromettono, si aspettano di sapere tutto, di influenzare i comportamenti, pretendono continue attenzioni e rispetto, ingeriscono nella gestione della casa, del lavoro e degli eventuali figli e, nei casi più gravi, criticano le scelte e attaccano il partner.

Il successo del processo di svincolo, è subordinato ad un processo di regolazione delle distanze dalla famiglia d’origine, non è necessario tagliare i ponti, ma si deve comunque mettere come priorità la nuova famiglia e sviluppare un nuovo senso di appartenenza. Le rispettive famiglie di origine, devono essere presenti come risorsa e non in competizione o in opposizione. L’obiettivo è quello di creare un senso di appartenenza e solidarietà tra marito e moglie, o compagni, la creazione di una squadra collaborativa che vada verso la stessa direzione, si tratta di un processo di lealtà, e di legittimazione reciproca, che faccia emergere la posizione di coniuge.images (3)

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Giu 1, 2015 - coppia    Commenti disabilitati su Gelosia

Gelosia

gelosiaLa gelosia è uno stato emotivo determinato dal timore, fondato o infondato, di perdere la persona amata, nel momento in cui questa mostra premure verso un’altra persona. Va distinta dall’invidia,  che invece è un sentimento di ostilità e rancore per chi possiede qualche cosa che il soggetto, desidera, ma non possiede.

Anche i bambini soffrono di gelosie per esempio nei confronti di un fratellino o sorellina oppure alcuni cani la mostrano quando vedono il padrone accarezzare un altro cane, ma nello specifico ci occupiamo della “gelosia romantica”, della coppia. images (5)

Da sempre, sulla gelosia convergono opinioni molto diverse, c’è chi sostiene sia solo una forma di egoismo e di possessività, altri sostengono che si tratti di semplice attaccamento e che, nel “vero amore” non dovrebbe essere presente, altri ancora, che senza di essa, non si possa parlare di “vero amore”.

La parola di derivazione greca, zelos, (zelo, passione ardente, spirito di emulazione, rivalità), è una parola usuale, non facile nei suoi significati. La gelosia era anche una specie di persiana, dal cui interno si poteva vedere l’esterno, senza essere visti: i mariti, gelosi, imponevano questo tipo di infisso.

Quel che è certo è che la Gelosia esiste e si fa sentire! download

Ma come nasce la gelosia? Non è un’emozione primaria come rabbia, paura o disgusto, al contrario, richiede un’elaborazione più articolata. La gelosia è un mix fatto di ansia, incertezza e rabbia. È la tendenza a sospettare di tutto diventando ossessivi per sé e per il partner. Si cerca la sua presenza in termini esclusivi e personali, si reclama l’altro, perchè lo si considera un “oggetto” piuttosto che un “soggetto”. Una ossessività che turba la relazione con comportamenti sgradevoli e/o con eccessi ingiustificati. L’interesse primario non sembra risiedere nella salvaguardia della coppia, ma nell’amor proprio. La sua complessità dipende dalla sensazione d’inadeguatezza, dalla scarsa autostima, dalla scarsa fiducia nella persona amata e in una marcata paura dell’abbandono. Spesso, proprio la gelosia è la causa della rottura di una relazione.

Le persone che soffrono di gelosia la subiscono e non sanno come gestirla, si scompensano, e si pronunciano contro il partner. Interrompono ogni forma di intimità e di dialogo civile, minacciano di porre fine alla storia, ingigantiscono sospetti, pongono veti, meditano vendette, mettono l’altro sotto pressione e cadono in preda a un pessimismo insensato.

Altre persone, invece, sanno ben convogliare questo stato d’animo in comportamenti che uniscono la coppia. In questi casi il geloso, a prescindere da quanto accade, si schiera dalla parte della coppia: ha una forte fiducia nella relazione, fa sentire al partner la sua gelosia in modo non aggressivo, cercando una maggiore intimità per rinsaldare insieme il rapporto.

A seconda dei casi, le differenti circostanze, possono condurre la coppia verso esiti contrastanti: uno è il rafforzamento dell’intesa, l’altro è il suo sgretolamento progressivo.

oeufColoro che sentono insinuarsi il tarlo della gelosia, dovrebbero cercare di non abbandonarsi ai “sospetti”, ma dovrebbero sforzarsi di cercare risposte dentro di e concentrarsi sul livello di fiducia nel compagno/a e sul perché di tale mancanza. Piuttosto che metter in moto pericolosi circoli viziosi deleteri per ogni relazione: fare scenate, accusare il partner, solitamente vengono subiti, non senza conseguenze. Fare il possibile per spiegare il proprio malessere e chiedere maggiori attenzioni, il primo sostegno può arrivare dalla fiducia che si accresce attraverso la comunicazione: l’impegno per cercare di farsi capire verrà ricompensato da una maggiore sicurezza in se stessi.

 

Apr 26, 2015 - coppia    Commenti disabilitati su La “possibilità” del tradimento

La “possibilità” del tradimento

Una delle esperienze più dolorose ed intense, in tema d’amore, è sicuramente  imagesil tradimento.

Il significato della parola tradimento viene dal latino “tradere”, corrispondente in italiano a “consegnare”, inteso nel significato di consegnare ai nemici. Indica l’atto e il fatto di venire meno a un dovere o a un impegno morale o giuridico di fedeltà e di lealtà. Il tradimento ci viene proprio da quei rapporti dove la fiducia primaria è possibile.

Nella situazione di fiducia, nell’abbraccio affettuoso, con un amico, un parente, l’analista, mettiamo allo scoperto qualcosa di noi, che avevamo tenuto nascosto; possiamo essere realmente traditi solo quando ci fidiamo veramente. Più grandi sono l’amore, la lealtà e l’impegno, maggiore sarà il tradimento. Quando in una unione esiste la fiducia, il rischio del tradimento diviene una possibilità con cui convivere e quindi è parte della fiducia, come la conquista è parte/possibilità della sconfitta.

All’interno della coppia, il tradimento, può diventare l’esito finale di un disagio presente da tempo. Come tutti gli eventi, rappresenta un’occasione per evolvere, dal momento che devia il corso delle cose.

Il tradimento, come atto, è una mossa relazionale e nella sua logica vede la possibilità di analisi da diversi punti di vista, quello di chi tradisce, quello di chi viene tradito e quello della relazione.

“Traditore

Spesso , mi è stato riferito come un evento improvviso e occasionale; ma nella vita, tutto ha un senso ed anche gli imprevisti, sono il risultato di una serie ininterrotta di decisioni più o meno consapevoli. Si tradisce perché dentro si percepisce un vuoto e ci si sforza di colmarlo, in “qualche modo”.  Non si è in grado fare finta che quel “vuoto” non ci sia…il disagio, è presente comunque.

Il tradimento, “non esiste”, è solo il tentativo del proprio Io di colmare quel vuoto, quel senso di profonda solitudine. La pancia, sede delle emozioni, trasmette il disagio al cervello  rettiliano, che lo risolve nel modo più rapido…quando la persona che ci sta vicino non è emotivamente disponibile, ci si concentra su azioni, che permettono di esprimere un bisogno in maniera limitata;l’azione più comune, è quella di concentrarsi sul sesso.

A quel punto ci si ritrova davanti a un bivio, o si prende la salita e ci si mette in discussione, oppure si sceglie la discesa e si rompe la relazione. Si formeranno altre coppie, che non avendo risolto il problema di quel vuoto continueranno a tradirsi all’infinito. E ci sarà sempre, un frustrato, travestito da cinico, pronto a sentenziare che la vita è soltanto questo: il luogo, del deterioramento dei corpi e dei sentimenti. Oppure ancora, come in un emblematico brano di C. Consoli, si sceglie di andare avanti, in una ostinata consuetudine, sostenuta dalla forza dell’inerzia, una sintonia perversa.

SEG15162_gSe si decide di prendere la salita, occorre modificare punto di vista e, con la consapevolezza che nessuno , se non  noi stessi, potremmo colmare “quel vuoto”, liberarsi dalle catene, troppo spesso, le persone, chiamano amore una dipendenza o un’abitudine.

“Tradito”

quando ci si può fidare, quando si è sicuri , quando non si può essere abbandonati o feriti, significa essere fuori dalle vie della dispiacere e quindi, fuori della vita reale. E non importa quale sia il calice della fiducia, se l’analisi, il matrimonio, l’amicizia, o un qualsiasi rapporto umano…

Se ci viene data assicurazione che ne usciremo incolumi, o addirittura arricchiti, se saltiamo dove ci sono sempre braccia per riceverci, il nostro non è un vero salto, a parte l’emozione del volo nell’aria, non vi è alcuna differenza fra il secondo o il decimo gradino. E’ la fiducia primaria che permette di volare cosi in alto, ma poi succede che, nonostante una promessa,  accade l’incidente, e si cade. La promessa mancata è una intrusione che la vita “confeziona” nella sicurezza nella quale, ci si può affidare all’ordine di tutte le cose. Ma è anche l’entrata violenta ad un altro livello di consapevolezza,

Vertrauensfall anche nel rapporto più fiducioso, esiste la possibilità del tradimento  images (1)

Il momento critico del grande abbandono, è un momento molto delicato. Se in un rapporto veniamo abbandonati, siamo tentati di negare il valore dell’ altra persona, di vedere, improvvisamente, tutte le sue ombre, che naturalmente, nella situazione di fiducia non esistevano. Questi lati negativi, rivelatisi tutto d’un tratto, sono una compensazione di idealizzazioni precedenti, e la mole di queste rivelazioni, indica la bassa coscienza in cui prima ci si trovava. Così dobbiamo ammettere che, quando l’amarezza per un tradimento è molto forte, in precedenza, esisteva una situazione di fiducia , d’innocenza infantile, inconscia, nella quale la realtà era negata. Ma il mutamento improvviso da uno stato incosciente alla coscienza è proprio di qualsiasi momento della verità perciò non è questo il rischio principale.

Più pericolosa è l’indifferenza. indiffUna delusione subita in amore, in un gruppo, da un amico o un analista, porta spesso ad un mutamento nella persona tradita, la quale non solo nega il valore della relazione e della persona, ma, l’amore in genere, diviene per essa inganno, i gruppi sono trappole, l’analisi è lavaggio del cervello ecc… “colpisci l’altro prima che sia lui a colpire;”. Questo è il make-up, per nascondere le cicatrici della fiducia tradita. Questo atteggiamento, se mantenuto costante nel tempo, impedisce o comunque inibisce lo crescita verso il significato positivo del tradimento. La persona tradita giura di non salire più cosi in alto, il processo è rovesciato, le esperienze vengono orientate dando loro valori opposti e si agisce contro il proprio sistema di valori. Si giustificano le proprie azioni con un rappresentazione che non appartiene, in questo condizione si è veramente traditi, dati in mano ad un nemico intimo. Questa alienazione da noi stessi, dopo il tradimento, è estremamente protettiva, non si vuole essere più colpiti e poiché la ferita venne proprio dall’aver rivelato come siamo fatti, cominciamo con l’evitare accuratamente di ricascarci.

“La relazione” 

Il tradimento ha minacciato la stabilità della relazione, la fiducia costruita insieme viene meno. La stabilità di ogni membro verrà messa a dura prova, stress, aggressività, incapacità nella gestione della propria rabbia, senso di frustrazione, questi i vissuti principali, cui ogni coppia reagirà con le sue modalità e tempistiche. La comunicazione diventa estremamente ardua ed incomprensibile, l’altro viene percepito come un estraneo, ciò che sembrava indicare una forte vicinanza tra le due persone non è che una malinconica distanza.

Lo strappo è dovuto soprattutto alla sensazione che siano venute meno le premesse di base su cui si fondava la relazione.

corderotte-g  Il tradimento, mette le persone davanti allo specchio, parla della coppia reale… spesso la sensazione è di non riconoscere più chi si ha davanti. Ma il tradimento, rappresenta un’occasione per evolvere racchiude un messaggio unico,

quella relazione vi sta offrendo, una possibilità di cambiare,

e allora bisogna scegliere, comprendere chi siamo e cosa vogliamo, imparare a conoscere chi si ha davanti e… se lo si vuole scegliere ancora.

 

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