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Mag 23, 2015 - famiglia    Commenti disabilitati su Modern family, il terzo genitore

Modern family, il terzo genitore

download (2)Famiglia, cosa vuole dire famiglia? Sfogliando il vocabolario, troviamo una definizione di famiglia che parla di nucleo sociale rappresentato da due o più individui, legati fra loro da vincolo matrimoniale o di parentela o di affinità… Ne “Le Garzatine” la definizione riferisce di un nucleo comunitario elementare che unisce due individui di sesso differente e la loro prole…

L’immagine della famiglia prevalente, si riferisce all’immagine di famiglia nucleare, composta da due adulti di sesso opposto, con i figli. Ma il termine famiglia, ha denotato, a seconda delle diverse epoche storiche, sistemi diversi, ed anche adesso, ha differenti connotazioni. Se dico la mia famiglia è composta da tre persone, chi legge automaticamente penserà: marito, moglie e figlio o qualche cosa di simile; ma se dico che la famiglia di mio padre è di Baressa chi legge farà riferimento al parentado paterno; se dico che la famiglia di mia madre è molto antica, il lettore farà riferimento alla mia casata. images (31)

Il temine famiglia ha una natura polisemantica cui vengono attribuiti raggruppamenti di diverso ordine e di diversa struttura e composizione. Già Lévi-Strauss nel 1967 aveva contestato la naturalità della famiglia composta da soli genitori e figli (la famiglia nucleare), e pur riconoscendone la larghissima diffusione, aveva osservato che non dipendeva da una necessità universale e che quindi potevano esistere, e di fatto esistevano, società che conformavano e tuttora conformano, le proprie strutture familiari in maniera diversa. Per esempio, nel medioevo la famiglia era più che altro un’unità produttiva che comprendeva tutta la parentela ed il gruppo sociale. Educare, nel medioevo, significava mandare i bambini di sette otto anni ad apprendere un mestiere nelle altre case. L’idea che la famiglia, non sia solo una rete di istituzioni sociali e legali, ma che al suo interno, ci sia una rete di relazioni e sentimenti, è una trasformazione che avviene tra la fine del diciottesimo secolo e l’inizio del diciannovesimo secolo. La famiglia, che precedentemente era caratterizzata dai suoi legami esterni, ora sempre più, è caratterizzata dai suoi legami interni. Questa progressiva chiusura della famiglia, accompagnata da un maggiore peso attribuito ai vincoli affettivi al suo interno, fa si che in essa acquisisca un altrettanto maggiore peso la formazione della personalità dei suoi membri, quindi dei figli. download (5)

Il mutamento di sensibilità, è stato seguito dall’evoluzione legislativa, che nel 1947 nella Costituzione Italiana, sancisce il nuovo concetto di famiglia, intesa come una struttura fondata sul consenso, quale regola dei rapporti familiari, e sul principio dell’uguaglianza giuridica e morale dei coniugi.

Ora, i cambiamenti cui è andata incontro la famiglia sono sotto gli occhi di tutti,  non esiste  un “modello di famiglia” o non è mai esistito, sia dal punto di vista strutturale che dal punto di vista relazionale. Si osserva il fallimento della famiglia caratterizzata da ruoli rigidi tra i generi e le generazioni. L’emergere di nuove forme di famiglia e la maggiore visibilità di sistemi familiari sempre esistiti, ma a lungo rimasti nell’ombra, ha fatto sì che gli studi sulla famiglia si confrontassero con la realtà e restituissero dignità ai modi differenti di vivere i legami affettivi. Non è possibile stabilire aprioristicamente quali siano le forme di famiglia più adeguate, ma chi si occupa di famiglie, deve, considerare il punto di vista interno, e confrontarsi con la definizione che le famiglie danno di loro stesse.

images (14)Sempre più spesso, i matrimoni e le convivenze vedono coinvolte persone che provengono da precedenti esperienze, è la storia di tanti genitori e quindi di tanti figli: spettatori involontari di veri e propri sceneggiati tra le mura domestiche. Ma non è detto che i nuclei allargati siano necessariamente “peggio” delle cosiddette famiglie stile “Mulino Bianco”.

Però una cicatrice, per quanto rimarginata, resta sempre… bisogna tenere presente che le separazioni e i divorzi sono sempre dolorosi, non solo per i genitori, ma anche per i figli, qualunque sia la loro età. Quello, che mi preme sottolineare, è che non esiste il decalogo delle buone regole di comportamento per impedire che nascano difficoltà all’interno di qualsiasi famiglia, sia essa nucleare o ricomposta. Ci sono illimitate variabili, un’infinità di situazioni che non possono essere racchiuse in un manuale di istruzioni, ma che vanno appunto soltanto vissute, affrontate ed elaborate nella loro unicità. Quello che possiamo fare però è individuare degli step generali, caratterizzati, da non poche complessità, che si trovano a dover affrontare le “nuove famiglie” nel loro sorgere, formarsi e consolidarsi.

Per decidere di rimettersi in coppia con un nuovo partner, bisognerebbe aspettare, darsi e dare il tempo di metabolizzare l’accaduto, e consentire alle fondamenta della “famiglia separata” di stabilizzarsi.  Essere “famiglia con i figli” da separati, è qualitativamente e quantitativamente diverso, che farlo da coniugati.

images (15)Prima di presentare il nuovo partner, i genitori dovrebbero esser certi che i figli abbiano chiaro il motivo che li ha portati alla separazione. I figli hanno bisogno di sapere che l’affetto dei genitori nei loro confronti, resterà immutato. É molto importante, rispettare i tempi di elaborazione della precedente sofferenza, sopratutto quando ci troviamo in presenza di figli. Il bambino o il preadolescente o l’adolescente deve compiere due difficili passaggi: il superamento del proprio dolore per la perdita della famiglia originaria, e riuscire rinunciare a una parte delle attenzioni, all’esclusività dell’affetto, del tempo ecc che, dopo la separazione, gli erano “riservati”. L’ingresso di “terzi” andrebbe quindi condiviso e non imposto, come nel caso della separazione. Per i figli, accettare e accogliere un nuovo compagno/a di mamma o papà, significa essere pronti per fare un passo importante, le reazioni dei bambini, dei preadolescenti o degli adolescenti andrebbero sempre ascoltate e considerate. La fiducia dei bambini come dei ragazzi, è una conquista importante e necessita di una grande dose di autenticità e di ascolto . Il rischio è il rifiuto e la ribellione. Gli adolescenti, per esempio, che già vivono un periodo di grandi cambiamenti, potrebbero rifiutare la nuova dimensione familiare, ed agirla, cercando sostegno fuori casa tra gli amici, compromettendo l’andamento scolastico, opponendosi nei modi più differenti,  per “attirare” l’attenzione. La perdita dell’ identità familiare rende più vulnerabili, e anche quando “criticano” la scelta fatta dai loro genitori, anche quando pensano che uno dei due non sia un buon genitore, i figli sono restii a “tradirlo” consentendo ad un altro di insediarsi al suo posto.

E’ più facile ottenere il consenso dei figli quando si procede per gradi, rispettando i tempi e la loro sensibilità, in un clima di maggiore fiducia, gli errori che si possono fare hanno un impatto minore: offendono di meno e sono rimediabili. La famiglia si allarga e i sentimenti vengono messi a dura prova, rivelando aspetti di unità e legame che rendono la famiglia un qualche cosa di più che la somma delle sue parti.download (2)

 

Apr 29, 2015 - famiglia    Commenti disabilitati su Eventi critici o eventi?

Eventi critici o eventi?

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Teoria dello stress familiare (1983),

ha posto l’accento sul concetto dell’evoluzione familiare connessa con eventi inattesi o improvvisi. All’interno dell’ impianto teorico, la definizione di evento critico è fondamentale per comprenderne appieno il significato. Con evento critico ci riferiamo a tutti quegli eventi che esulano dall’ordinario, e che, per essere risolti richiedono l’attivazione di processi di adattamento. Un evento critico pone la famiglia, le persone, di fronte alla necessità di riorganizzare le risorse e le modalità relazionali. In generale si distingue tra evento critico normativo ed evento critico paranormativo, con evento normativo ci si riferisce a quella serie di eventi che riguardano il ciclo divita, quindi matrimonio, nascite, adolescenza, pensionamento, morte, ecc.str

 

Gli eventi paranormativi si riferiscono a quella serie di eventi che non sono preventivati nella vita di una coppia come per esempio la separazione, il divorzio, (nessuno, che io sappia, si sposa con la convinzione che presto finirà!), incidenti, malattie, cambio lavoro, fenomeni sociali. La lista degli eventi potrebbe continuare a lungo, ciò che è importante sottolineare è che, non è tanto il tipo di evento che definisce la criticità dello stesso, ma il significato che gli individui gli attribuiscono.

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Le famiglie nel corso della loro vita si confrontano con tanti tipi di eventi (a volte con più eventi contemporaneamente), il significato o meglio la criticità che all’evento viene attribuita è data nella misura in cui viene percepita tale. L’intensità e la portata, sono in funzione del significato che ad esso viene attribuito che a sua volta, dipende dai valori di riferimento, dal contesto in cui è inserita ecc. La definizione che la famiglia dà all’evento è un’importante predittore della modalità con cui la stessa farà fronte all’evento. Eventi che culturalmente non sono valutati come particolarmente problematici, possono diventarlo per alcuni tipi di famiglia. I processi di definizione stabiliscono l’ampiezza e l’intensità della crisi e contemporaneamente, regolano le strategie adattive. In conclusione l’evento critico rende inadeguate le modalità abituali di funzionamento, implica una perdita, crea disorganizzazione, rappresenta il dinamismo, pone compiti di sviluppo, ha caratteristiche di rischio/opportunità, esita in una trasformazione.

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