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Nuove Barbie, ma le bambole, non bastano!

Sembra una Barbie è la battuta che spesso si “sussurra” tra donne quando una è troppo perfettina …

Non è facile sentirsi soddisfatti del proprio corpo quando si opera un confronto con i modelli imperanti. Questi modelli, quasi sempre inaccessibili, possono diventare, punti di riferimento in base ai quali giudicare il proprio valore. Per molte persone l’approvazione sociale è considerata una priorità e di conseguenza, soddisfare gli standard dominanti è il primo obiettivo da raggiungere per poter piacere a sé ed agli altri. La filosofia della vita diventa, in questo modo, l’estetica del corpo. Essere magri/alti ecc.  equivale a valere come persone!

Si può affermare che l’immagine corporea sia legata all’universo emozionale, alle relazioni con le figure significative del contesto, insomma, alla storia di ciascuno. Il nucleo centrale dell’immagine corporea è quindi composto da elementi cognitivi ed affettivi in interazione tra loro, non è pertanto una struttura fissa, ma si sviluppa nell’ arco della vita.

L’analisi di questo tipo di rappresentazione, è un quesito squisitamente psicologico, ed implica lo studio della situazione emotiva del soggetto, dei suoi ricordi e dei suoi progetti.

La Mattel, Per mettersi al passo coi tempi, ha deciso di mettere in vendita una bambola diversa, più in linea con quella che è la realtà, nel tentativo di farsi portavoce di una società multietnica e di un concetto di bellezza in costante evoluzione. Le nuove Barbie, più realistiche: alte, basse, magre, formose, bionde o brune, possono essere un buon messaggio e aiutare nel processo di accettazione del proprio corpo.

Il cambiamento è lodevole, fino ad ora Barbie si poneva come modello inarrivabile ma, il cambiamento della bambola, è ben poca cosa se paragonato  a certiinsegnamenti!

Le bambole da sole non bastano, bisognerebbe che noi “adulti” , per primi, evitassimo di  identificare le persone attraverso certe caratteristiche,”Tizio, quello stecchino! o Caia, quella buddona! o Sempronio quello strabico!”ecc., modi di apostrofare molto comuni che i bambini non possono far altro che interiorizzare!

E’ un primo passo per migliorare la qualità dei nostri insegnamenti.

Nel frattempo aspettiamo che anche Ken, si metta al passo con i tempi…

 

 

 

Se si desiderano maggiori informazioni, suggerire argomenti da trattare, o una consulenza mirata:

Dr.ssa Carla Piras

3248497238

cpstudio3@virgilio.it

Questo Blog ha come fine quello di favorire la riflessione su temi di natura psicologica. Le informazioni fornite hanno carattere generale e non sono da intendersi come sostitutive di regolare consulenza professionale. Le mail saranno protette dal più stretto riserbo e non verranno pubblicate.

 

Nuove Barbie, ma le bambole, non bastano!ultima modifica: 2016-04-15T11:06:06+02:00da
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