Mag 8, 2015 - Genitorialità    Commenti disabilitati su Dalla “parte” delle mamme!!!

Dalla “parte” delle mamme!!!

Essere genitori non vuol dire avere dei figli…Contro i genitori si sono versati fiumi d’inchiostro, i giornali sono pieni di storie di bambini rifiutati, trascurati, contesi. In letteratura troviamo manuali che partendo dall’osservazione del bambino stabiliscono che tipo di relazione è stata instaurata e se è del “tipo” giusto. Certo è, che diventare genitore, significa navigare in acque pericolose.download (9)

Troppi si, troppi no, vietato vietare, bisogna che ci siano le “regole ma devono essere quelle giuste, (a saperle quelle giuste!). Nelle librerie è pieno di manuali su come debba essere il genitore perfetto, il papà perfetto, la mamma perfetta. La figura più esaminata, controversa e discussa e senz’altro la figura materna. La maggior parte degli studiosi, nel tentativo di trovare una spiegazione ai vari tipi di disturbo della personalità ha individuato, a seconda dell’orientamento e del periodo storico di riferimento, nella madre l’imputato ideale. images (19)

Secondo tale modello, il modello monotropia, certamente si, poiché questo prevede che solo l’attaccamento con la madre inciderà sullo sviluppo socio-emotivo del bambino, le relazioni stabilite con altre figure non avranno alcun peso, ma la rappresentazione della relazione stabilita con la madre, verrà applicata a tutte le altre relazioni. Questa ipotesi ha trovato numerose conferme, e così come fu per Freud, per il quale la causa dei disturbi era da ricondurre ad un qualche trauma occorso in tenera età, anche per il modello monotropia si trova una spiegazione al disturbo. L’osservazione delle modalità con le quali l’adulto ed il bambino gestiscono l’interazione è di particolare interesse ed aiuta a comprendere in modo più chiaro, come la famiglia e le relazioni, che il bambino sperimenta al suo interno, contribuiscano a costruirne l’identità. Certamente i primi anni di vita sono di fondamentale importanza per la costruzione dell’identità ma non sono gli unici e certamente, la modalità con la quale l’adulto di riferimento si prende cura del bambino è importante ma non determinante. Parallelamente agli studi che cercano di confermare l’ipotesi monotropia altrettanti studi dubitano della sua validità. L’ipotesi gerarchia, in cui non si nega l’importanza che le altre figure hanno nei confronti del bambino, indica una preferenza nei confronti della madre, una sorta di hit-parade, con la mamma al primo posto images (22).

I dati delle ricerche che hanno analizzato il rapporto che s’instaura tra i bambini e le educatrici dell’asilo nido, hanno dimostrato una maggiore indipendenza fra le diverse relazioni d’attaccamento, proponendo che il bambino sia in grado di stabilire legami d’attaccamento di qualità diversa, con caregiver differenti. La qualità del legame dipenderà dal ruolo assunto dal caregiver nei confronti del bambino. Dagli studi effettuati negli ultimi anni sugli effetti delle cure extrafamiliari come nidi o ludoteche ecc,  è emerso, un dato estremamente interessante. Il tipo di legame che il bambino sviluppa con gli educatori  ed il tipo di legame che il bambino sviluppa con i genitori sembra essere indipendente, in altre parole non ci sarebbe un “tipo” di attaccamento prevalente che funga da prototipo per la costruzione di legami futuri, ma l’integrazione dei diversi legami diventerebbe il miglior predittore dello sviluppo infantile. L’avere stabilito legami sicuri con diversi caregiver, assicura uno sviluppo socio-emotivo più avanzato rispetto ad un bambino che ha sperimentato un attaccamento con solo una o due figure. Il bambino già alla nascita possiede le capacità di organizzare le esperienze, di partecipare alle interazioni tenendo conto di tutte le relazioni che intrattiene nei diversi contesti, ed è in grado di coordinare azioni e di dotare le realtà di significato in base ai differenti contesti . Si riconosce, in questo modo, al bambino la capacità di organizzare le esperienze e di dotarle di significato, il bambino non più da plasmare, ma a sua volta attore, con una propria dignità. Nel contempo si deresponsabilizzano le madri di alcune, non di tutte, le colpe del mondo, considerando che gli effetti nefasti di un attaccamento insicuro possano essere compensati dagli effetti positivi dati dalle cure di un altro o di altri caregiver. Dall’analisi della letteratura l’impressione che se ne ricava è che non esista un modello unico di relazione, ma che le diverse modalità, le diverse relazioni e i suoi esiti, dipendano dall’influenza di numerosi fattori. Vale la pena ricordare che, “nonostante le madri”, la maggior parte dei bambini, diventano adulti amorevoli e sereni. Essere genitore è percorso che si evolve nel tempo ed ha significati diversi a seconda del periodo, della cultura, del contesto… Coraggio mamme!

 

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