Apr 26, 2015 - Separazione    Commenti disabilitati su Il fallimento della vita a due

Il fallimento della vita a due

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L’ideale dei due cuori e una capanna tende a implodere, l’azzurro del Principe sbiadisce e Cenerentola gira per casa con i bigodini e la maschera allcostume-da-signora-con-bigodini’argilla    3547z_a-costume-principe-azzurro

Tanto maggiori saranno le aspettative all’inizio del rapporto, tanto più forte sarà la sensazione di tradimento e delusione quando il rapporto finisce. La coppia contemporanea nasce come ricerca di comprensione assoluta. L’esigenza della soddisfazione reciproca ricevuta in quanto individui è il punto focale, centrale ed irrinunciabile. Dall’altro, ci si aspetta tutto e considerando le ovvie limitazioni di ognuno di noi e l’impossibilità di competere con un’immagine “idealizzata”, è comprensibile come si vada incontro a delusioni, incomprensioni, frustrazioni. Per molti secoli il matrimonio è stato considerato indissolubile ed il divorzio veniva concesso in casi molto limitati. In passato, il così detto sistema accusatorio, prevedeva che uno dei due coniugi, dovesse accusare l’altro, per poter ottenere il divorzio. Le prime leggi che prevedevano il divorzio senza colpa furono introdotte in alcuni paesi verso la metà degli anni Sessanta, in Italia,  nel 1970. Prima degli anni settanta, quando la separazione era ancora in fenomeno raro, veniva vissuta come un evento traumatizzante e deviante. L’idea che la separazione fosse un evento nocivo per le persone coinvolte, e dalla quale derivassero necessariamente degli effetti devastanti e nefasti, ha ispirato la maggior parte delle ricerche (Lasio, 2006). Negli anni Cinquanta la separazione era spiegata come un evento denso di effetti negativi per i protagonisti, sopratutto per i figli che si riteneva che fossero meno corazzati . Negli anni Sessanta l’accento venne spostato sul ruolo dell’individualità, intesa come volontà individuale, come causa della separazione Alla fine degli anni settanta, all’aumentare del numero delle separazioni, e con la nuova logica della decolpevolizzazione, la ricerca è entrata in una nuova ottica, attraverso la considerazione dei possibili esiti favorevoli. Attualmente, non si colloca più la rottura del legame coniugale fra gli eventi necessariamente nefasti , ma, in alcuni casi, si arriva a ritenerla una tappa normale del ciclo di vita, dalla quale possono, perché no, derivare effetti benefici.

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Apr 26, 2015 - coppia    Commenti disabilitati su La “possibilità” del tradimento

La “possibilità” del tradimento

Una delle esperienze più dolorose ed intense, in tema d’amore, è sicuramente  imagesil tradimento.

Il significato della parola tradimento viene dal latino “tradere”, corrispondente in italiano a “consegnare”, inteso nel significato di consegnare ai nemici. Indica l’atto e il fatto di venire meno a un dovere o a un impegno morale o giuridico di fedeltà e di lealtà. Il tradimento ci viene proprio da quei rapporti dove la fiducia primaria è possibile.

Nella situazione di fiducia, nell’abbraccio affettuoso, con un amico, un parente, l’analista, mettiamo allo scoperto qualcosa di noi, che avevamo tenuto nascosto; possiamo essere realmente traditi solo quando ci fidiamo veramente. Più grandi sono l’amore, la lealtà e l’impegno, maggiore sarà il tradimento. Quando in una unione esiste la fiducia, il rischio del tradimento diviene una possibilità con cui convivere e quindi è parte della fiducia, come la conquista è parte/possibilità della sconfitta.

All’interno della coppia, il tradimento, può diventare l’esito finale di un disagio presente da tempo. Come tutti gli eventi, rappresenta un’occasione per evolvere, dal momento che devia il corso delle cose.

Il tradimento, come atto, è una mossa relazionale e nella sua logica vede la possibilità di analisi da diversi punti di vista, quello di chi tradisce, quello di chi viene tradito e quello della relazione.

“Traditore

Spesso , mi è stato riferito come un evento improvviso e occasionale; ma nella vita, tutto ha un senso ed anche gli imprevisti, sono il risultato di una serie ininterrotta di decisioni più o meno consapevoli. Si tradisce perché dentro si percepisce un vuoto e ci si sforza di colmarlo, in “qualche modo”.  Non si è in grado fare finta che quel “vuoto” non ci sia…il disagio, è presente comunque.

Il tradimento, “non esiste”, è solo il tentativo del proprio Io di colmare quel vuoto, quel senso di profonda solitudine. La pancia, sede delle emozioni, trasmette il disagio al cervello  rettiliano, che lo risolve nel modo più rapido…quando la persona che ci sta vicino non è emotivamente disponibile, ci si concentra su azioni, che permettono di esprimere un bisogno in maniera limitata;l’azione più comune, è quella di concentrarsi sul sesso.

A quel punto ci si ritrova davanti a un bivio, o si prende la salita e ci si mette in discussione, oppure si sceglie la discesa e si rompe la relazione. Si formeranno altre coppie, che non avendo risolto il problema di quel vuoto continueranno a tradirsi all’infinito. E ci sarà sempre, un frustrato, travestito da cinico, pronto a sentenziare che la vita è soltanto questo: il luogo, del deterioramento dei corpi e dei sentimenti. Oppure ancora, come in un emblematico brano di C. Consoli, si sceglie di andare avanti, in una ostinata consuetudine, sostenuta dalla forza dell’inerzia, una sintonia perversa.

SEG15162_gSe si decide di prendere la salita, occorre modificare punto di vista e, con la consapevolezza che nessuno , se non  noi stessi, potremmo colmare “quel vuoto”, liberarsi dalle catene, troppo spesso, le persone, chiamano amore una dipendenza o un’abitudine.

“Tradito”

quando ci si può fidare, quando si è sicuri , quando non si può essere abbandonati o feriti, significa essere fuori dalle vie della dispiacere e quindi, fuori della vita reale. E non importa quale sia il calice della fiducia, se l’analisi, il matrimonio, l’amicizia, o un qualsiasi rapporto umano…

Se ci viene data assicurazione che ne usciremo incolumi, o addirittura arricchiti, se saltiamo dove ci sono sempre braccia per riceverci, il nostro non è un vero salto, a parte l’emozione del volo nell’aria, non vi è alcuna differenza fra il secondo o il decimo gradino. E’ la fiducia primaria che permette di volare cosi in alto, ma poi succede che, nonostante una promessa,  accade l’incidente, e si cade. La promessa mancata è una intrusione che la vita “confeziona” nella sicurezza nella quale, ci si può affidare all’ordine di tutte le cose. Ma è anche l’entrata violenta ad un altro livello di consapevolezza,

Vertrauensfall anche nel rapporto più fiducioso, esiste la possibilità del tradimento  images (1)

Il momento critico del grande abbandono, è un momento molto delicato. Se in un rapporto veniamo abbandonati, siamo tentati di negare il valore dell’ altra persona, di vedere, improvvisamente, tutte le sue ombre, che naturalmente, nella situazione di fiducia non esistevano. Questi lati negativi, rivelatisi tutto d’un tratto, sono una compensazione di idealizzazioni precedenti, e la mole di queste rivelazioni, indica la bassa coscienza in cui prima ci si trovava. Così dobbiamo ammettere che, quando l’amarezza per un tradimento è molto forte, in precedenza, esisteva una situazione di fiducia , d’innocenza infantile, inconscia, nella quale la realtà era negata. Ma il mutamento improvviso da uno stato incosciente alla coscienza è proprio di qualsiasi momento della verità perciò non è questo il rischio principale.

Più pericolosa è l’indifferenza. indiffUna delusione subita in amore, in un gruppo, da un amico o un analista, porta spesso ad un mutamento nella persona tradita, la quale non solo nega il valore della relazione e della persona, ma, l’amore in genere, diviene per essa inganno, i gruppi sono trappole, l’analisi è lavaggio del cervello ecc… “colpisci l’altro prima che sia lui a colpire;”. Questo è il make-up, per nascondere le cicatrici della fiducia tradita. Questo atteggiamento, se mantenuto costante nel tempo, impedisce o comunque inibisce lo crescita verso il significato positivo del tradimento. La persona tradita giura di non salire più cosi in alto, il processo è rovesciato, le esperienze vengono orientate dando loro valori opposti e si agisce contro il proprio sistema di valori. Si giustificano le proprie azioni con un rappresentazione che non appartiene, in questo condizione si è veramente traditi, dati in mano ad un nemico intimo. Questa alienazione da noi stessi, dopo il tradimento, è estremamente protettiva, non si vuole essere più colpiti e poiché la ferita venne proprio dall’aver rivelato come siamo fatti, cominciamo con l’evitare accuratamente di ricascarci.

“La relazione” 

Il tradimento ha minacciato la stabilità della relazione, la fiducia costruita insieme viene meno. La stabilità di ogni membro verrà messa a dura prova, stress, aggressività, incapacità nella gestione della propria rabbia, senso di frustrazione, questi i vissuti principali, cui ogni coppia reagirà con le sue modalità e tempistiche. La comunicazione diventa estremamente ardua ed incomprensibile, l’altro viene percepito come un estraneo, ciò che sembrava indicare una forte vicinanza tra le due persone non è che una malinconica distanza.

Lo strappo è dovuto soprattutto alla sensazione che siano venute meno le premesse di base su cui si fondava la relazione.

corderotte-g  Il tradimento, mette le persone davanti allo specchio, parla della coppia reale… spesso la sensazione è di non riconoscere più chi si ha davanti. Ma il tradimento, rappresenta un’occasione per evolvere racchiude un messaggio unico,

quella relazione vi sta offrendo, una possibilità di cambiare,

e allora bisogna scegliere, comprendere chi siamo e cosa vogliamo, imparare a conoscere chi si ha davanti e… se lo si vuole scegliere ancora.

 

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