Apr 25, 2015 - generale    Commenti disabilitati su I pregiudizi sulla Psicologia

I pregiudizi sulla Psicologia

Mi serve uno psicologo?   download (1)

I pregiudizi sulla psicologia sono tanti. Prima di metterci in contatto con un professionista in questo campo ci facciamo molte più domande che per chiamare un dentista o un idraulico. Perché? Perché del dente, delle tubature vediamo la contingenza, e sappiamo che non sono una nostra limitatezza. Se invece il malessere è di natura personale, pensiamo che la soluzione non arriverà o che la si possa, semplicemente… aspettare!

Perchè se ci si rivolgesse ad uno psicologo significherebbe che la nostra difficoltà sarebbe reale,

perché ci metteremmo in una posizione scomoda,

perchè saremmo ritenuti dei malati, (non a caso veniamo chiamati strizzacervelli),

perché se uno ha bisogno di sfogarsi, è sufficiente parlare con un amico,

perché costa !!!   salvadanaio-immagine-animata-0018

La psicologia e la crescita personale non sono questo. Dallo psicologo si affrontano delle difficoltà interiori, si definiscono i problemi e gli obiettivi, e si decide come lavorarci sopra. Il professionista è in grado di fare qualcosa di qualitativamente diverso rispetto al dare consigli e all’ascoltare, come potrebbe invece, fare un amico. Il professionista possiede gli strumenti e le tecniche, che la ricerca gli ha messo in mano, per guidare la persona verso la comprensione e la modificazione attiva di quei comportamenti, atteggiamenti, affetti, che possono essere causa di disagio. Vero è, che il desiderio di cambiare, è ben diverso dal pretendere che qualcuno ci risolva i problemi. Non basta iscriversi in palestra per vedere dei miglioramenti, bisogna andarci, sudare e faticare!!! Se non si è realmente motivati a mettersi in gioco e in discussione, non ci sarà nessun cambiamento. Non sarà rassicurante, ma questa è la psicologia, rappresenta un investimento per il nostro benessere, per il presente e per il futuro.

E’ davvero curioso come, a volte, il nostro punto di vista sulle cose possa diventare così poco flessibile che si renda necessario che qualcuno dall’esterno ci aiuti, così facendo, ci permette di esplorare altri modi di vedere e giudicare gli eventi. E’ un punto di vista supportato dall’esperienza e dalle conoscenze scientifiche, la realtà non sempre è come ce la immaginiamo. Ci sono momenti, in cui è proprio il fatto di “essere nella nostra pelle,” che non permette di trovare la soluzione. Cosa succede realmente, lo si capisce solo provandolo di persona, ed è davvero difficile descrivere l’intensità delle emozioni in gioco durante una seduta, nella mia esperienza, ho imparato che non ci sono formule magiche, ma che ogni incontro, è una storia.

Quindi, quando rivolgersi ad uno psicologo?   imagesCAHJTWOD

Quando sembra che le nostre scelte siano tutte sbagliate…

Quando si sta vivendo un momento di difficoltà e si ha bisogno di fare chiarezza per andare avanti…

Quando un sintomo sta rendendo difficile la nostra quotidianità e le nostre relazioni (fobie, attacchi di panico, difficoltà sessuali)

Quando la nostra salute è compromessa da un comportamento inadeguato e pericoloso (problemi alimentari, droga, alcol, vecchie e nuove dipendenze etc.)

Quando la nostra vita di coppia è ad un bivio…

Quando la nostra vita di coppia ha difficoltà, ci si sta separando o si ha un calo dell’attrazione, o si è vissuto un tradimento…

Quando ci si sente soli e non si riesce a realizzare quello che vorremmo…

Quando siamo separati ma vogliamo un aiuto per il bene dei nostri figli e non vogliamo smettere di essere e fare i genitori…

Quando il rendimento scolastico dei nostri figli è problematico …

Quando viviamo con una malattia che limita la qualità della nostra vita …

Quando qualche comportamento di un nostro caro ci sta preoccupando…

Quando la nostra vita corre troppo e abbiamo bisogno di imparare a rilassarci…

Quando nella nostra vita è venuto a mancare qualcuno di speciale e abbiamo bisogno di aiuto per andare avanti…

Quando abbiamo solo bisogno di uno spazio nostro dove mettere ordine nel racconto della nostra vita.

 

Se si desiderano maggiori informazioni, suggerire argomenti da trattare,

o una consulenza mirata

callDr.ssa Carla Piras

3248497238

cpstudio3@virgilio.it

E’ possibile effettuare consulenze via Skype.

Questo Blog ha come fine quello di favorire la riflessione su temi di natura psicologica. Le informazioni fornite hanno carattere generale e non sono da intendersi come sostitutive di regolare consulenza professionale. Le mail saranno protette dal più stretto riserbo e non verranno pubblicate.

Apr 6, 2020 - Covid-19    Commenti disabilitati su Sportello di ascolto psicologico emergenza Covid-19

Sportello di ascolto psicologico emergenza Covid-19

cropped-logo-uici-onlus-aps2UICI (Unione Italiana dei Ciechi e degli Ipovedenti) ha attivato sul suo sito uno “Sportello di ascolto psicologico emergenza Covid-19”, avviato grazie alla collaborazione volontaria di una buona parte degli psicologi afferenti alla rete di “Stessa strada per crescere insieme”.
Lo sportello d’ascolto funziona per via telefonica ed è gratuito. Si può accedere in tre fasce orarie (mattina, pomeriggio, sera). L’iniziativa è finalizzata ad aiutare le persone con disabilità visiva e i loro familiari, ad affrontare questo momento di emergenza socio-sanitaria.
Lo sportello è disponibile a questo link: http://www.uiciechi.it/Psicologi/ascolto_psicologico.asp

Come psicologa afferente ho aderito all’iniziativa dello sportello gratuito e il mio contatto lo trovate sul link che vi ho fornito oppure qui sotto e sono disponibile dal lunedì al venerdì, dalle 10,00 alle 18,00.

Per informazioni, chiarimenti, consulenze:

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Apr 6, 2020 - Covid-19, generale    Commenti disabilitati su Psicologi contro la Paura (Covid-19)

Psicologi contro la Paura (Covid-19)

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Noi ci siamo!

Il Consiglio Nazionale dell’Ordine degli Psicologi (Cnop),ha promosso l’iniziativa

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#psicologionline

una serie d’iniziative volte a informare e supportare le persone in questo periodo di emergenza sanitaria.

Chiunque lo desideri, tramite un apposito motore di ricerca (accessibile dal sito Cnop) può contattare la professionista o il professionista che aderisce e prenotare un teleconsulto gratuito (via telefono o piattaforma di videochiamata).

Come molte delle mie colleghe e colleghi, aderisco all’iniziativa e sono disponibile dalle 10,00 alle 18,00 dal lunedì al venerdì.

Per informazioni, chiarimenti, consulenze:

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Mag 6, 2019 - generale    Commenti disabilitati su Settimane del Benessere Psicologico

Settimane del Benessere Psicologico

 

                       Studi aperti   bene 2019_page-0001 (2)

                    Consulenze Psicologiche gratuite   

Anche quest’anno, con estremo piacere, aderisco all’iniziativa delle Settimane del Benessere Psicologico.

Approfitto di questa bellissima iniziativa con la convinzione che il benessere psicologico e il miglioramento della qualità della vita siano fondamentali e debbano essere concretamente accessibili a  tutti/e.

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L’evento vuole essere un’occasione di confronto e ascolto per diffondere la cultura del benessere psicologico tra le persone che sempre più spesso, vogliono essere attori e non spettatori della propria vita.

Studi aperti, consulenze psicologiche gratuite, è un occasione per promuovere una Cultura del  Benessere Psicologico: se imparassimo a conoscerci meglio e a occuparci dei bisogni della nostra psiche, così come facciamo con quelli del nostro corpo, la qualità della nostra vita migliorerebbe.

Se si desiderano maggiori informazioni, suggerire argomenti da trattare, o una consulenza mirata:

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Nov 6, 2018 - scuola    Commenti disabilitati su Il bullismo

Il bullismo

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Lug 12, 2018 - Genitorialità    Commenti disabilitati su SOSTEGNO PSICOLOGICO Noi, Matteo e la speranza

SOSTEGNO PSICOLOGICO Noi, Matteo e la speranza

Corriere dei Ciechi

Numero 6 del 2018

Titolo: SOSTEGNO PSICOLOGICO- Noi, Matteo e la speranza.

Autore: Carla Piras e Simona Zinzula

Maria Vincenza 38 anni e Nicola 36 sono gli orgogliosi genitori di Gabriele 12 anni e Matteo, 6 anni ad agosto.
Matteo è nato affetto da glaucoma congenito bilaterale e perciò è ipovedente grave.
Maria Vincenza e Nicola si definiscono come genitori moderni, con una intensa vita sociale e una famiglia unita.
Quando abbiamo proposto loro di effettuare l’intervista finalizzata alla stesura dell’articolo, hanno accettato entusiasti spinti sia dalla volontà di essere di aiuto ad altre coppie, che dal bisogno di raccontarsi.
Maria Vincenza ci racconta di come la gravidanza sia stata bellissima, anche se, Matteo, è nato con un mese di anticipo. Questo “anticipo” è stato però provvidenziale perché ha consentito al bambino di non nascere completamente cieco ma ipovedente grave.
Parlano di Matteo e ci raccontano dei traguardi raggiunti già adesso, di come sia un bambino vivace, bravissimo a scuola e monello a casa, capace già di leggere e scrivere.

La comunicazione della diagnosi è stata rivelata inizialmente al padre, mentre, la madre, lo ha saputo dopo tre ore; ore, in cui ha intuito, dai silenzi delle persone intorno a lei, che qualcosa non andava bene.
Nicola inoltre, presente al momento della nascita, è stato delegato dall’équipe medica, di comunicare la diagnosi alla mamma.
“Ho notato che qualcosa non andava negli occhi del bambino” (dice Nicola).
La reazione dei genitori è stata un vero e proprio shock emotivo, “non eravamo preparati,” è la frase che entrambi ripetono.
Accanto a questo vissuto si sono sovrapposti sentimenti abbandonici, accresciuti da parte del personale medico e infermieristico, che hanno amplificato la sensazione di sconforto e smarrimento della coppia.
Questi vissuti, sono stati inoltre aggravati dalla necessità di recarsi a Roma per fornire le cure adeguate al bambino.
Inizialmente in Vincenza, c’è stata una reazione di negazione/rifiuto, “mi sentivo come il piccolo principe, sotto una campana di vetro“.campana_vetro

Il dottore parlava ma io vedevo solo le labbra che si muovevano e non sentivo le parole”.

Attualmente, entrambi esprimono timore per le difficoltà che il bambino incontrerà al suo ingresso alle scuole elementari ed esprimono la loro apprensione rispetto a questo passaggio.
Tutti e due si sentono in difficoltà perché ora Matteo inizia a capire e a fare domande riguardo la sua malattia e loro spesso non sanno cosa è più opportuno dire.

Nicola, per esempio, ci racconta della difficoltà che incontrano nel rispondere alle domande di Matteo, e Vincenza, interviene con degli esempi di domande: “perché voi avete occhi così e io diversi? Perché devo portare occhiali da sole?”. Vincenza, prosegue dicendoci che certe volte non risponde tanta è la difficoltà.
Rispetto alle difficoltà espresse da Nicola e Vincenza, ci siamo sentite quasi in dovere di fornire loro un piccolo vademecum.
Non bisogna dimenticare che spesso il timore degli adulti di parlare ai bambini deriva dal fatto di non sentirsi loro stessi capaci di affrontare argomenti sconvolgenti emotivamente. Ai bambini non vanno nascoste certe informazioni, non va taciuto che si può soffrire o si può essere arrabbiati o si può essere malati e non si deve impedire loro di conoscere, di sentire o manifestare queste emozioni. Le proveranno comunque, come capita normalmente a tutti, pertanto, è importante che imparino a riconoscerle e a gestirle, piuttosto che negarle o reprimerle.
I bambini meritano di sapere la verità, senza scendere troppo nel dettaglio e con una comunicazione adeguata all’età, è bene essere trasparenti con i propri figli. Spesso i genitori tendono a tenerli all’oscuro, soprattutto quelli più piccoli, per proteggerli, ma, per aiutarli nel processo di crescita, dobbiamo parlar loro e saperli ascoltare.
Il vantaggio principale del dialogare, accettare e conoscere le situazioni dolorose come parte imprescindibile della nostra vita, consente di avere maggiori risorse ed energie per andare avanti e per rinforzare l’autostima. Ciò è naturalmente valido sia per gli adulti che per i bambini. Per esempio, chiamare la malattia con il suo vero nome, rende meno angosciante e stressante il dialogo genitori-figli, evita d’incrementare quell’alone di “mistero”, fonte di inganno oltre che di sfiducia, e apre la porta della comunicazione intra-familiare.
Rispetto al progetto “Stessa Strada per crescere insieme“, abbiamo chiesto loro quali fossero le aspettative e che cosa avrebbero desiderato.
Entrambi ci hanno detto che il supporto psicologico, appunto, fornirebbe loro strumenti utili per aiutarli a far fronte alle domande “imbarazzanti” rispetto alla malattia e al superamento delle tappe evolutive dei bambini.
Dal racconto fatto dalla famiglia, deriva inoltre, un grande bisogno di fare rete con altri genitori per confrontarsi e supportarsi e l’intervento dello psicologo sarebbe gradito per aiutarli a costruire la rete di relazioni.

Spesso, anche solo per mancanza di informazioni, si pensa solo ai limiti che una disabilità comporta e questo non può che alimentare l’angoscia e lo smarrimento che, seppur umanamente comprensibili, non sono funzionali.
Il ruolo principale del supporto psicologico è proprio quello di permettere che s’inizino a porre le basi per un reinvestimento, affinché venga favorita la fase di adattamento e la famiglia non si senta abbandonata, ma possa utilizzare anche la propria rabbia per coordinarsi e concentrarsi sulle risorse attivabili piuttosto che sull’handicap.

cuore_ed_ali_1bEcco, il senso di questo progetto che raccoglie alcune testimonianze di genitori e di esperti sul tema: cercare di fare in modo che i genitori che devono affrontare queste difficoltà si sentano un po’ meno soli.

Dr.ssa Carla Piras
Psicologa afferente al progetto CNOP-UICI “Stessa strada per crescere insieme” in Sardegna
Dr.ssa Simona Zinzula
Psicologa-Psicoterapeuta afferente al progetto CNOP-UICI “Stessa strada per crescere insieme” in Sardegna

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Dic 20, 2017 - Frasi e Aforismi    Commenti disabilitati su Le due ali dell’umanità

Le due ali dell’umanità

Per ogni donna forte, stanca di essere considerata fragile,tumblr_omynqyKSyv1ukgpp0o1_500
c’è un uomo debole, stanco di dover sembrare forte.

Per ogni donna stanca di fingersi stupida,
c’è un uomo stanco di dover far finta di sapere tutto.

Per ogni donna stanca di essere qualificata come “emotiva”,
vi è un uomo a cui è stato negato il diritto di piangere e di essere “delicato”.

Per ogni donna catalogata come poco femminile quando compete,
vi è un uomo obbligato a competere perché non si dubiti della sua mascolinità.

Per ogni donna stanca di essere un oggetto sessuale,
vi è un uomo preoccupato della sua prestazione sessuale.

Per ogni donna che non ha avuto accesso ad un lavoro o a un salario soddisfacente, vi è un uomo che deve assumere la responsabilità economica del proprio partner.

Per ogni donna che non capisce nulla di meccanica,
c’è un uomo che non ha appreso niente dei segreti dell’arte culinaria.

Per ogni donna che fa un passo verso la sua liberazione,
c’e un uomo che riscopre il cammino verso la libertà.

cuore_ed_ali_1bL’umanità ha due ali: una è la donna, l’altra è l’uomo. Finché le due ali non potranno spiegarsi in maniera uguale,  l’umanità non potrà volare!

(Boutros Boutros Ghali)

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Dic 18, 2017 - Genitorialità    Commenti disabilitati su Ipocrisia

Ipocrisia

Spesso, mi sono trovata, di fronte a situazioni genitoriali altamente conflittuali.20774363-marito-e-moglie-litigavano-illustrazione Scopo del mio intervento, certamente, non è quello di allearmi con uno o con l’altro, ma, è quello di lavorare con entrambi per aiutarli ad uscire dalla disputa, favorendo la presa di coscienza dei propri errori e delle proprie responsabilità, in modo da facilitare la collaborazione e la comunicazione tra le parti.

Avere un figlio è assumersi la responsabilità di dare la priorità ad un altra persona, essere genitore significa mettere le esigenze dei figli prima delle proprie.

imagesMa, nonostante questo ragionamento sulla carta ci trovi tutti d’accordo, le ipocrisie degli adulti/genitori, non sono trascurabili.images-1

Proclami, bandi, editti di amore incondizionato e dedizione sbandierata ma non messa in pratica, servono ben poco; alla fine, i nostri figli, impareranno di più da ciò che facciamo, non da ciò che diciamo.

E ricordiamoci che, desiderare l’amore incondizionato e il sostegno dei genitori e sentire di non meritarlo, è la solitudine più profoda. images

 

 

 

 

 

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Ott 25, 2017 - generale    Commenti disabilitati su Settimane del benessere psicologico a Cagliari

Settimane del benessere psicologico a Cagliari

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Apr 25, 2017 - Frasi e Aforismi    Commenti disabilitati su Punti di vista!

Punti di vista!

pecora

Non abbiate paura di pensare in modo diverso.

 

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Apr 21, 2017 - Frasi e Aforismi    Commenti disabilitati su L’esempio

L’esempio

 

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